Assegno unico per i figli a carico. Prevista maggiorazione per i figli con disabilità

Assegno per figli con disabilità: l’istituzione dell’assegno è uno degli interventi previsti dalla nuova riforma delle politiche della famiglia, conosciuta anche con il nome di “Family Act“.

Le famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età e a partire dal settimo mese di gravidanza della madre riceveranno l’assegno. La base è l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) con criteri di universalità e progressività.

L’ammontare dovrà essere modulato sulla base dell’Isee tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare.

Le famiglie che soddisfino i requisiti e abbiano a carico uno o più figli fino ai 21 anni avranno mensilmente questo assegno per 12 mesi con importi stabiliti. Per ogni figlio a carico verrà erogata una somma fino a 250 euro al mese per figlio. Importi che dovranno comunque essere stabiliti in maniera definitiva dai decreti attuativi che seguiranno all’approvazione della legge.

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, infatti il Governo deve adottare uno o più decreti legislativi. Serviranno per riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure.

 

Assegno per i figli con disabilità: maggiorazione

In particolare l’articolo 2 recita: “L’ammontare dell’assegno è modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare. Individuata attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) o sue componenti. Tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare“.

L’Assegno unico prevede una maggiorazione per i figli disabili a carico anche dopo il compimento dei 21 anni età. Questo qualora il figlio con disabilità risulti ancora a carico.

L’assegno sarà inoltre pienamente compatibile con la fruizione del reddito di cittadinanza. Non sarà considerato per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefìci e prestazioni sociali previsti da altre norme in favore dei figli con disabilità.

Anche le borse di lavoro volte all’inclusione o all’avvicinamento in attività lavorative di persone con disabilità non saranno considerate ai fini dell’accesso all’assegno e per il suo calcolo.

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Fonte ANMIC BARI RACCONTA