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Il mistero della navetta disabili: un chiaro esempio di violazione del Diritto alla Mobilità.
Prende il via con il “mistero della navetta disabili”, la nuova trasmissione di Michele Caradonna “Ingiustizie sociali” in onda sul canale di YouTube. Il fine di “Ingiustizie Sociali” non è solo quello di denunciare e segnalare ma anche di aggiornare su quel che è accaduto successivamente.
Sulla vicenda della navetta disabili Michele Caradonna raccolse tante, troppe segnalazioni da parte di cittadini spesso costretti a rinunciare ad andare a trovare i propri cari. Il cimitero infatti è un luogo sacro, un luogo di raccoglimento e di pace molto frequentato soprattutto da anziani. Negare un trasporto all’interno dei suoi viali significa negare un diritto importante.
2010: stop del servizio del bus navetta disabili
Il “mistero della navetta disabili” ha inizio nel 2010 quando il servizio viene soppresso inspiegabilmente. Dal 2014 inizia la battaglia di Michele Caradonna neo eletto consigliere comunale a Bari (in carica dal 2014 al 2019).
Michele Caradonna, già presidente provinciale di Bari di un ente nazionale a tutela delle persone con disabilità, iniziava a ricevere diverse segnalazioni di disabili e anziani che non si recavano più al cimitero perchè il servizio di bus navetta era stato cancellato.
“E’ complicato per anziani, disabili e chiunque abbia problemi di mobilità, portare un fiore ai propri defunti all’interno del cimitero barese – spiega Michele Caradonna – un cimitero piuttosto ampio caratterizzato da diverse zone e moltissimi viali.
Tanti i cittadini che in questi anni hanno sollecitato la ripresa di un servizio utile per il trasporto di chi ha difficoltà nella deambulazione. Tanti interventi e segnalazioni per arrivare al risultato sperato, ma oggi mi ritengo soddisfatto.”
2014: le proteste raccolte da Caradonna
“Nel 2010- prosegue Caradonna – il comune inspiegabilmente interruppe il servizio navetta all’interno della necropoli barese. Nel 2014 l’allora vice sindaco di Bari Vincenzo Brandi con deleghe ai Servizi cimiteriali, dietro mie sollecitazioni, ne aveva assicurato diverse volte il ripristino. Prima con la ricerca di altri mezzi a disposizione del Comune, poi con l’idea di acquistare a buon prezzo un mezzo elettrico.
Ma nonostante i solleciti per mezzo stampa e le numerose interrogazioni a risposta immediata che ho presentato mentre ero consigliere comunale, la situazione restava congelata. Ho battuto i pugni in aula e mi sono fatto molti nemici, ma difendere i diritti dei più fragili è ben più importante.
La battaglia prosegue dentro e fuori il Consiglio comunale
Dopo aver presentato tante interrogazioni all’interno del Consiglio comunale e aver richiesto più volte l’intervento del sindaco di Bari Antonio Decaro, Caradonna riceve la prima rassicurazione. “Era il 2014 – spiega Caradonna – quando mi dissero che avrebbero cercato tra le dotazioni del Comune un mezzo per il trasporto di anziani e disabili all’interno del cimitero. Una bufala, un rinvio continuo della questione, come se fosse solo un mio problema. Poi nel 2016 l’assessore all’Istruzione Paola Romano dichiarò alla stampa che il Comune di Bari avrebbe donato due bus al Politecnico per il trasporto degli studenti. Era troppo.
Chiesi chiarimenti e la documentazione utile perchè volevo vederci chiaro. A quel punto, spuntò anche l’acquisto di un terzo pulmino. Alla fine due furono regalati al Politecnico ed il terzo destinato al servizio comunale per la navetta all’interno della necropoli. Il costo per il minibus usato, acquistato da AMTAB e destinato alla necropoli barese è stato di 7.500,00 euro. Tutto bene quel che finisce bene? No. Il bus era già vecchio di 10 anni e la manutenzione da lì a poco divenne molto onerosa”.
GUARDA IL VIDEO | Ingiustizie Sociali
il mistero della navetta disabili: Quello strano acquisto denunciato da Caradonna
“Il mistero” della navetta disabili non finisce qui. Michele Caradonna dopo aver sentito quanto era costato il bus, chiese e ottenne tutte le carte. Nel frattempo Amtab aveva messo all’asta altri tre bus a soli 500,00 euro.
“Il Comune di Bari – spiega Michele Caradonna – ha acquistato dall’AMTAB 3 minibus per 7.500 euro ciascuno. La comunicazione di cessione dei 3 minibus n. 2231, 2217 e 2228 al costo di € 22.500 euro complessivi è del 13 gennaio 2016 protocollo n.644 , da una analisi della documentazione spunta un avviso di gara a base d’asta della stessa AMTAB datato alcuni giorni prima (7 gennaio 2016) con la quale venivano messi in vendita una serie di automezzi.
Stessa marca, stesso modello e stessa data di immatricolazione (con numeri identificativi appena precedenti e/o successivi) di quelli acquistati dal Comune di Bari a 7.500,00 cadauno, con una piccola differenza, i mezzi dell’avviso di gara erano stati posti in vendita a soli € 500,00 euro. Incredibile”.
Una battaglia vinta ma che poteva risolversi prima con un pò di buona volontà
“Dopo anni di battaglie – spiega Caradonna – a maggio 2016 la navetta è stata riattivata all’interno della necropoli barese (in foto di apertura da sinistra il Vice Sindaco Vincenzo Brandi e il cons. Michele Caradonna alle loro spalle il famoso Bus Navetta). Un servizio tuttora in funzione. La battaglia quindi è stata vinta. Oggi mi chiedo il perché di tutte queste inutili lungaggini, è evidente che l’ amministrazione comunale non ha mostrato molta sensibilità verso questa problematica. A distanza di cinque anni il servizio funziona. Bastava poco per andare in contro alle esigenze di tutti e facilitare nell’esercizio di un proprio diritto chi già vive un momento di sconforto emotivo “.
Come e dove vedere il programma “Ingiustizie sociali”
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