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PENSIONI D’INVALIDITÀ BLOCCATE A 285,00 E L’ANMIC BARI RACCOGLIE SUBITO L’APPELLO: PRONTI A PARTIRE PER ROMA PER PRETENDERE I NOSTRI DIRITTI.
PENSIONI D’INVALIDITÀ BLOCCATE A 285,00 E L’ANMIC BARI RACCOGLIE SUBITO L’APPELLO: PRONTI A PARTIRE PER ROMA PER PRETENDERE I NOSTRI DIRITTI.
Inascoltate le richieste dell’ANMIC da parte del Governo che approva un decreto che non migliora in alcun modo la condizione delle persone con disabilità, escluse dai benefici del Reddito di Cittadinanza, e percettori di un assegno di invalidità di importo fermo a 285,00
Promesse elettorali non mantenute, aspettative delle persone disabili disattese: il nuovo reddito di cittadinanza avrebbe “automaticamente” innalzato tutte le misere pensioni di invalidità ancora ferme a 285 euro, invece le persone disabili, nella maggioranza dei casi sono esclusi dai benefici del reddito di cittadinanza.
“Come ANMIC Bari abbiamo accolto da subito l’appello del nostro Presidente nazionale Nazaro Pagano a proseguire la battaglia per la difesa dei diritti delle persone con disabilità. Se anche a livello Parlamentare, nonostante il sostegno di tutte le forze politiche più sensibili a questi temi, non otterremo risultati, ci mobiliteremo fisicamente, su Roma perché la nostra voce non resti inascoltata” si esprime con questa determinazione il Presidente ANMIC Bari Michele Caradonna
L’ANMIC Nazionale si è attivata da subito con proposte utili e concrete rivolte al Governo per migliorare la bozza del Decreto al fine di difendere il diritto dei cittadini con disabilità ad una migliore condizione.
Ma gli emendamenti presentati non sono stati accolti. In particolare l’ANMIC Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) – la maggiore associazione italiana della disabilità ha proposto:
l’eliminazione dal concetto di reddito familiare delle prestazioni economiche (assegno mensile e pensione di inabilità 100%) in godimento degli invalidi civili. Un componente di un nucleo familiare in cui ci sono due percettori di assegno di invalidità è escluso dal reddito di cittadinanza.
la possibilità di considerare i soggetti disabili, percettori di prestazioni assistenziali, nucleo autonomo rispetto alla famiglia anagrafica, con la previsione della integrazione di assegni e pensioni 100% fino a raggiungere le soglie previste per il reddito di cittadinanza.
l’opportunità per i disabili maggiorenni, non obbligati alla stipula dei patti per il lavoro, di essere inseriti a domanda in un apposito elenco dal quale essere chiamati per l’avvio al lavoro secondo le modalità della legge 68/99.
Ora, il lavoro proseguirà a livello Parlamentare attraverso le forze politiche che dimostreranno interesse e sensibilità verso queste proposte.
“Ci aspettano tempi duri in cui l’unione, la determinazione di tutti gli appartenenti alla nostra categoria può fare la differenza – insiste Michele Caradonna – ci siamo già attivati presso la nostra sede a reperire le disponibilità degli interessati a partecipare all’eventuale mobilitazione nazionale su Roma, le spese di viaggio con bus organizzato saranno sostenute dalla nostra sede”.
Per informazioni e per partecipare contattare il numero 080.5580155.
Data e programma saranno stabiliti dalla sede ANMIC Nazionale in coordinamento con le 104 sedi ANMIC presenti in tutte le province italiane.