SICUREZZA: BARI NON SI ADEGUA NONOSTANTE LA POSSIBILITÀ DEL DASPO URBANO

Il tema della sicurezza urbana è da sempre al centro delle attenzioni politiche e civili del consigliere comunale di Bari, Michele Caradonna, ex agente di Polizia di stato oggi impegnato politicamente in una battaglia pressante per la sicurezza della città. “I baresi – sottolinea – si sentono sicuri? Come consiglieri comunali di centrodestra stiamo lavorando su un programma ‘Tolleranza zero’ che punti a più ordine e più sicurezza”.

“Quello che urge – aggiunge Caradonna – è adottare una Daspo urbana, uno strumento utile che permetterebbe alla Polizia municipale di intervenire prontamente nei casi in cui si ravvisasse, per esempio, la necessità di sanzionare comportamenti non adatti a luoghi sensibili di fruizione pubblica o, in casi specifici, di disporre l’immediato allontanamento dei trasgressori, o, ancora, di segnalare al Questore i casi recidivi. E se si trattasse di pregiudicati l’allontanamento potrebbe arrivare ai 2 anni”.

“Questa misura – aggiunge Caradonna – sarebbe in linea con la legge sulla Pubblica sicurezza che il governo Gentiloni ha approvato l’anno scorso. Il Decreto sulla sicurezza urbana emanato dal Ministro Minniti e la legge di attuazione nr. 48 del 18 aprile 2017 – fa presente – prevedono un rafforzamento dei poteri di intervento dei sindaci al fine di tutelare e salvaguardare il decoro della città”. “Il sindaco Decaro si è accorto che diventa necessario aggiornare il Regolamento di Polizia municipale perché quello attualmente in vigore risale al 1970 e che è diventato obsoleto e anacronistico?”.

Infatti, Non abbiamo più problemi di galline in circolazione o cereali da mondare sul territorio urbano. Oggi dobbiamo fare i conti con i bivacchi nelle piazze storiche, il malvezzo di imbrattare le fontane pubbliche, gli sputi per terra, l’accattonaggio selvaggio anche nelle zone centrali della città”.

“Ricordo – conclude Caradonna – che la legge porta la firma e il nome di Marco Minniti: dirigente del Pd, lo stesso partito del sindaco Decaro, che invece fa ancora orecchio da mercante”.