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LA VITA DI MICHELE TRA IMPEGNI E DIFFICOLTÀ MA SEMPRE CON IL SORRISO
Michele nasce a Bari il 12 febbraio del 1974 da papà Giuseppe e mamma Anna. All’età di cinque anni resta orfano di madre e sarà zia Carla insegnante di scuola elementare ad occuparsi della famiglia fino quando, qualche anno dopo, morirà prematuramente. A ricordo dell’affetto per la zia e del ruolo educativo che ha avuto nei suoi confronti, Michele le dedicherà da adulto l’edizione del primo fumetto educativo per bambini “Il vigile Tazio”. Papà Giuseppe è per Michele un punto di riferimento al quale ispirarsi. Uomo leale, impegnato socialmente e politicamente, è un padre che detta regole severe, ma che riesce a trasmettere a Michele il senso della coscienza sociale, dell’impegno per rendere il mondo un po’ migliore. A qualche mese dalla sua scomparsa avvenuta nel maggio del 2007, Michele inaugurerà il Centro di Formazione dedicato a Giuseppe Caradonna presso il quale da molti anni si tengono corsi gratuiti di inglese e computer per disabili e familiari e per over 50 anni per favorirne l’integrazione sociale, l’inserimento lavorativo, la riqualificazione professionale. A dicembre 2010 Michele sposa Teresa nel Santuario di San Michele Arcangelo al quale lo lega una profonda devozione. La lotta del bene contro il male del capo supremo dell’esercito celeste lo ha affascinato fin da quando appena entrato nel Corpo di Polizia dello Stato ne scoprì il Santo Patrono: San Michele Arcangelo che combatte i nemici della Verità e della Giustizia. A maggio 2013 Michele diventa papà: nasce Giuseppe. Finalmente Michele può onorare il padre Giuseppe regalando al proprio figlio il suo nome.
Come Presidente volontario dell’Associazione Invalidi Civili, come Direttore Responsabile di un portale informativo sociale della città di Bari, come Responsabile di un’Organizzazione di Volontariato e di una Cooperativa Sociale e soprattutto come Rappresentante delle Istituzioni, in tutte le sue attività, il comune denominatore resta l’impegno per la tutela dei diritti di chi è in difficoltà.
Per Michele non si tratta di un atto di altruismo: in una società civile mettere al servizio degli altri le proprie capacità e le proprie conoscenze è un dovere per ogni cittadino e al tempo stesso ciascun cittadino merita di avere al proprio servizio il meglio delle competenze disponibili nella società.