EMERGENZA TERRORISMO, CARADONNA CHIEDE SPIEGAZIONI SU COME VERRÀ GESTITA LA POLIZIA LOCALE E QUALI NUOVI MEZZI AVRÀ A DISPOSIZIONE

Nel pianificare le misure di sicurezza per l’emergenza terrorismo un ruolo importante è affidato alla Polizia Municipale che presidia le zone altamente affollate e effettua i controlli di routine sul territorio. Ma i dubbi  esposti dal Consigliere comunale Michele Caradonna in occasione del G7 restano. Sono il focus di una interrogazione rivolta al Sindaco e riguardano essenzialmente l’esistenza di una adeguata tutela e di una idonea preparazione per gli uomini e le donne della Polizia Locale impegnati nella gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica in situazioni che diventano sempre più complesse. "In occasione del G7 – spiega il consigliere comunale –  fu effettuato un solo corso di formazione per la gestione dello stress che invece dovrebbe essere inserito in un ciclo formativo adeguato a fornire la giusta preparazione ai nostri agenti per il ruolo attivo che sono chiamati ad esercitare. Inoltre anche l’equipaggiamento in dotazione dovrebbe essere adeguato a tale impegno. A Maggio per gli eventi straordinari della “Festa di San Nicola” e per il “G7” per la Polizia Municipale fu previsto un equipaggiamento aggiuntivo a quello già in dotazione degli agenti, di soli 40 caschi protettivi, 30 giubbini anti proiettili e 2 metal detector per il personale che fu impegnato nelle zone “rosse” o ad esse adiacenti. Il Sindaco deve sì preoccuparsi a giusta ragione di rassicurare i cittadini prevedendo una  maggiore presenza sul territorio degli agenti di polizia, ma non deve dimenticarsi di rassicurare anche quest’ultimi e non solo con semplici parole e con la previsione di straordinari, ma con mezzi e strumenti idonei". Per questo ai sensi degli articoli 58 e 63 del Regolamento del Consiglio Comunale e dell’art. 43 del Tuel il consigliere Caradonna ha chiesto al sindaco Decaro tramite una interrogazione urgente del 25 agosto 2017 di conoscere: gli eventi formativi previsti per agenti e coordinatori, gli epquipaggaiamenti previsti in aggiunta a quelli già in dotazione agli agenti, gli automezzi ad integrazione di quelli già previsti, i nomi dei referenti per il Comune di Bari nelle attività di coordinamento, i costi aggiuntivi per il personale, il piano dei blocchi per le aree pedonali (le famose fioriere) e i relativi costi e spese per la manutenzione, il costo totale dell'intervento a carico dell'Ente o quanto in caso di contributo esterno. La risposta è stata il classico scarica-barile dall'amministrazione alla Polizia Locale.  

"Credo che sia giunto il momento di affrontare la problematica della messa in sicurezza della nostra città con una prospettiva più longeva. Gli straordinari possono essere sicuramente utili per affrontare singoli eventi o periodi come quello estivo che richiedono più attenzione,se viene richiesto alla Polizia Municipale un impegno maggiore, un presidio più imponente sul territorio è necessario intervenire sull’organico, ampliandolo per quanto possibile. Almeno in questo caso sarebbe opportuno nominare i famosi consulenti del sindaco che abbiano una reale competenza in materia affinché al di là dell’ impegno della polizia locale ci sia una reale capacità di coordinamento del servizio e delle misure di sicurezza da adottare.  La “partecipazione collaborativa” nella lotta al terrorismo da parte di sindaci e polizia locale invocata dal Ministro degli Interni passa anche da un dovuto riscontro alle opportune richieste degli agenti”.